Come funziona la nuova riforma pensioni Quota 100

La quota 100 si farà e partirà dai primi mesi del 2019: è questa una delle novità sulla riforma pensioniprevista dal Disegno di Legge di Bilancio approvato dal Governo nel corso del Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2018.

Inizia a essere pian piano più chiaro come funziona la quota 100 per andare in pensione anticipata e le novità che saranno parte della riforma delle pensioni per superare la Legge Fornero saranno uno dei capitoli principali della Legge di Bilancio 2019.

Per andare in pensione anticipata con la quota 100 bisognerà rispettare requisiti anagrafici e contributivi e dopo l’approvazione del DdL di Bialancio 2019 è stato il Vice Premier Matteo Salvini ad annunciare che non ci saranno penalizzazioni.

La riforma delle pensioni Quota 100 si affiancherà ad altre importanti novità, tutte volte a superare la riforma Fornero. Tra queste vi è la proroga dell’Opzione donna per il pensionamento anticipato delle lavoratrici.

Bisognerà attendere ancora per capire come funziona nel dettaglio la quota 100 e da quanto partirà: la Legge di Bilancio 2019 dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento entro e non oltre la fine del mese di dicembre 2018.

Il sistema sarà molto simile alla pensione di anzianità in vigore fino al 2011 e prevede che dalla somma di età e contributi versati si arrivi, per l’appunto, alla quota 100.

Non è chiaro invece quale sarà il destino delle altre forme di pensione anticipata ad oggi in vigore e se saranno abolite l’Ape sociale e l’Ape volontaria. Si starebbe valutando di prorogare la prima a vantaggio dei lavoratori precoci, per i quali al momento non è stata valutata l’opzione di inserire una Quota 41.

Sull’abolizione dell’Ape sociale si è espresso negli scorsi mesi l’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano: cancellarla sarebbe uno svantaggio per disoccupati o caregiver e sarebbe inoltre negativo se la nuova riforma delle pensioni abolisse i benefici per i lavori usuranti che, attualmente, prevedono la possibilità di accesso alla pensione anticipata con 63 anni e 36 di contributi.

In attesa di ulteriori novità sulla riforma pensioni della Legge di Bilancio 2019 cerchiamo di seguito di capire cos’è, come funziona e chi potrà accedere alla pensione con la Quota 100.

Riforma pensioni: cos’è la Quota 100 e come funziona

La Quota 100, una delle novità relative alla riforma pensioni del Contratto di Governo che è stata inserita nel Disegno di Legge di Bilancio 2019, è un sistema che prevede l’accesso alla pensione quando la somma tra età anagrafica e anni di contributi è pari, appunto, a 100.

Per eliminare i limiti di età per il pensionamento previsti dalla Legge Fornero sarà introdotta la possibilità di andare in pensione anticipata nel rispetto di due requisiti:

  • requisito anagrafico: 62 anni di età;
  • requisito contributivo: 38 anni di contributi versati.

La quota 100 sulla base delle novità contenute nel DdL di Bilancio favorirà l’uscita anticipata a chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato.

La quota 100 dovrebbe partire da febbraio 2019; è questo al momento il periodo indicato per il calcolo del termine di maturazione dei requisiti per la pensione anticipata. Per andare effettivamente in pensione bisognerà far riferimento alle finestre di uscita previste ad aprile 2019, a luglio, ottobre e infine a gennaio del 2020.

Per le donne si proroga Opzione Donna, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.

Novità pensioni 2019 senza riforma

Vista l’attenzione sempre alta sulle pensioni, è opportuno ricordare che a partire dal 2019 vi saranno numerose novità circa i requisiti necessari per l’uscita dal mondo del lavoro.

Come ben sintetizzato dagli esperti in materia fiscale di Money.it nell’infografica che di seguito si allega, dal 1° gennaio 2019 cambieranno i requisiti per andare in pensione. La legge Fornero ha infatti disposto l’adeguamento biennale con le aspettative di vita rilevate dall’ISTAT e ciò porta a:

  • un innalzamento dell’età pensionabile (ad esclusione di alcune categorie di lavoratori)
  • una riduzione dei coefficienti di trasformazione utilizzati per il calcolo contributivo (i trattamenti previdenziali liquidati saranno più bassi di quelli di quest’anno)

In sostanza, nel caso di mancata approvazione della riforma pensioni, dal 2019 vi saranno otto tipologie pensionistiche. Ecco quali sono le modifiche che entreranno in vigore l’anno prossimo in merito ad età e contributi necessari:

Ovviamente è necessario attendere per valutare quali saranno le modifiche che il Governo introdurrà, verosimilmente, con la Legge di Bilancio 2018.

Proroga Opzione Donna nella riforma pensioni insieme alla Quota 100

Non solo Quota 100: con la nuova riforma, una volta approvata, sarà reintrodotta l’Opzione Donna: le lavoratrici potranno andare in pensione anticipata, con calcolo dell’assegno esclusivamente con sistema contributivo, con almeno 35 anni di contributi e una volta perfezionato il requisito anagrafico di 58-59 anni di età.

Fin qui tutto bene, ma cosa ne sarà dell’Ape sociale, la pensione anticipata introdotta per alcune categorie svantaggiate come disoccupati o lavoratori con disabili a carico?

Alcune indiscrezioni parlano della possibile abolizione della misura che prevede, ad oggi, la possibilità di andare in pensione con almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi (36 per attività usuranti).

Ad essere svantaggiati dalla nuova misura sarebbero, inoltre, le donne: la Legge di Bilancio 2018 ha introdotto la l’Ape rosa, con uno sconto fino a 2 anni sui contributi richiesti per la pensione anticipata.

Per tutti i dettagli in merito sarà indispensabile attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2019 da parte del Parlamento.

 

Fonte: informazionefiscale.it