Come realizzare da soli un impianto di videosorveglianza

Ci teniamo molto a scrivere quest’articolo perchè noi stessi abbiamo realizzato un piccolo impianto di videosorveglianza, integrato o meno, col sistema d’allarme già esistente.

Scriviamo integrato o meno perchè nel nostro caso utilizziamo qualche componente o parte installata per l’allarme classico, come ad esempio la rete ADSL e gli UPS.

La cosa più importante che viene soddisfatta da un sistema di videosorveglianza a nostro avviso è rispondere alla necessità di capire se veramente c’è stata un’intrusione nei nostri uffici o case o altro. Infatti chi ha un sistema di allarme sa benissimo che ogni tanto suona senza motivo e la prima cosa SBAGLIATA che tutti noi facciamo è quello di disinserirlo ‘per non dare fastidio ai vicini’. Così diamo libero accesso ai malaugurati ladri che furbescamente oramai conoscono il comportamento delle persone.

Pensate dunque; suona l’allarme, voi prontamente lo staccate, i ladri attendono qualche istante e poi proseguono col loro ‘lavoro’ indisturbati.

Parliamo quindi di DVR, NVR, telecamere di videosorveglianza, camere Ip e camere gestibili da Internet. Cerchiamo di capirne di più.

Un impianto con telecamere per un antifurto è molto più semplice a meno che non dobbiate “memorizzare” le riprese, non avete bisogno di un videoregistratore digitale DVR. Le telecamere possono essere collegate in maniera wireless oppure con filo ad un semplice router connesso ad Internet. in questo modo inviano immagini, video e audio al proprietario di casa grazie alla connessione web.

Sul mercato si sono affacciati quelli che si chiamano NVR ovvero Network Video Recorder che si interfacciano con le telecamere connesse ad internet. Anche in questo caso si tratta di videoregistratori digitali che hanno un sistema operativo proprio per la registrazione ed archiviazione su Hard disk delle riprese video.

Esteticamente le telecamere si presentano in due modi: Dome, a cupola, oppure Bullet, a sigaro, o se preferite a proiettile allungato. Le prima si installano a soffitto, oppure a muro con un supporto tipo lampioncino che le sostiene. Le seconde vanno bene se fissate a parete. Un’altra differenza è che le Dome, proprio per la loro forma, possono restituire anche una vista anche a 360 gradi delle cose che riprendono, mentre le Bullet sono limitate a 180 gradi se vanno a muro.

La scelta è indifferente la scelta, si tratta di un’opzione “estetica” oppure funzionale se vogliamo una copertura a 360 gradi offerta dalle Dome.

Una volta installate si possono interfacciare o con la centralina di antifurto che gestirà i loro segnali di allarmi attraverso il combinatore telefonico oppure essere indipendenti e lavorare parallelamente . In quest’ultimo caso avremo bisogno, dome detto, di un router connesso ad internet con cui si interfacciano, sia in maniera filare o wireless.

Le telecamere sono spesso dotate di sensore di movimento. Loro controllano costantemente la zona ma iniziano a registrare e contestualmente ad inviare un alert vis sms o mail soltanto quando si accorgono di una intrusione. In quel momento il proprietario riceve il segnale sul proprio smartphone e può decidere di attivare la visualizzazione dell’area controllata.

Sulle telecamere dotate di motore possiamo interagire muovendole per inquadrare meglio il soggetto e, allo stesso tempo, possiamo anche metterci in ascolto grazie al microfono incorporato.

Le telecamere di videosorveglianza possono essere installate internamente o esternamente. In quest’ultimo caso sono dotate di sistemi di protezione contro agenti atmosferici e sistemi anti sabotaggio e strappo. Possono anche lavorare di notte grazie ai led di illuminazione incorporati e grazie ai sensori che lavorano con pochi LUX. Il grado di protezione IP, indica la loro resistenza a polvere, acqua e ad eventuali attacchi con corpi contundenti.

Le marche più blasonate sono Axis, ad esempio la serie P55 permette una ripresa in HD a 720p con vista panoramica a 360 e compressione delle immagini con codec H.264. Oppure se si vuole risparmiare ci sono quelle di D-LINK: la nightvision permette una visione notturna e controllo via remoto.

Anche Tp-link produce camere di sorveglianza economiche. Con meno di 100 euro potete acquistare il modello giorno-notte dotato di piedistallo per essere installato anche su tavoli e mensole.

Tornando ai modelli professionali c’è ovviamente Sony con il suo comparto sicurezza e Panasonic.

 

Realizzare un impianto di sorveglianza in proprio

possiamo anche farlo in casa in maniera economica. Sotto i 100 euro c’è questo modello della D-LINK che può essere montato internamente. E’ totalmente wireless ed è dotata di sensore di movimento, in pratica quando rileva la presenza di un intruso comunica via internet inviano un alert su smartphone. Il motore presente permette anche la rotazione della camera di 340 e 115 gradi.

Se dobbiamo invece montare telecamere all’aperto c’è la NETGEAR ARLO che riesce a lavorare anche con pochissima luce. Collegabile con il wifi è anch’essa dotata di rilevatore di movimento che cattura la presenza fino a 15 metri realizzando video in HD.

Telecamere in Kit

se decidete di installare un set completo di telecamere, per controllare piú di un ambiente, potete optare per il kit Ezviz Bd-1804B1. Ezvìz è un produttore di soluzioni per la sicurezza e la fotografia d’azione. Nel campo delle videocamere, possiamo sfruttare interi kit pensati per la sorveglianza. Si tratta in questo caso di un set composto da ben quattro telecamere Bullet e un registratore digitale da 1TB con uscite HDMI e VGA. Lo controlliamo da telecomando o mouse e sfruttiamo la compressione H.264. Il costo dell’impianto è di poco meno di 500 euro. Se vogliamo spendere meno e abbiamo bisogno di sole due Bullet con registratore, puntiamo sull’ Ezviz Bd-1402B1.

 

Parte dei testi dell’Articolo sono stati presi da AntifurtoAllarme.eu