Come scegliere la sigaretta elettronica da acquistare

Atomizzatori, resistenze, simboli strani, sigle mai sentite. Addentrarsi nel mondo delle sigarette elettroniche è difficile perché da fumatori, siamo abituati a un prodotto finito e già confezionato o quasi (sigarette artigianali). Ma niente paura, al termine della lettura di questo articolo scoprirai le nozioni basilari utili per capire quale sigaretta elettronica scegliere per fare un acquisto intelligente e duraturo.

Un mare di informazioni

Hai cercato già informazioni sulle sigarette elettroniche e sei capitato su decine di articoli diversi con troppi termini in inglese? Hai le idee più confuse di prima? Forse è per questo che alcuni fumatori abbandonano dopo poco tempo ritornando alla vecchia sigaretta tradizionale.

Troppo inglese, poco significato

Cercando aiuto su internet è facile trovare centinaia di guide che illustrano le caratteristiche delle diverse sigarette elettroniche e consigliano spesso un modello con cui iniziare. Il problema del 99% di queste guide è che ci sono troppi acronimi, sigle e termini in inglese. Capire le basi di un mondo così nuovo e complesso diventa ancora più difficile se ogni tre, quattro parole lette, vengono introdotti termini astrusi, spesso in inglese, senza che nemmeno ne vengano spiegati i significati.

Quindi, da dove iniziare?

Partiamo dalle basi. La sigaretta elettronica è un dispositivo, che si chiama “sigaretta” ma che in realtà non ha nulla a che vedere con le classiche bionde cui siamo abituati. Il meccanismo è semplice. Si compone sostanzialmente da un corpo principale in cui alloggia la batteria, ed eventualmente, nei modelli non troppo basilari, anche il LED per impostare i diversi parametri. In alto si colloca invece un altro corpo che contiene il liquido e la resistenza necessaria per la trasformazione in vapore.

Mi hanno detto che non è così semplice e che ci sono tanti altri modelli

Ti hanno detto bene, ma per iniziare ad addentrarsi nel mondo delle sigarette elettroniche, non è necessario scendere troppo nel tecnico e interessarsi a strumenti un po’ troppo elaborati. Lo scopo di questa guida, è darti un’infarinatura chiara e generale, piano piano scoprirai tutto il resto da te, non preoccuparti. Detto questo, ti sconsiglio d’altronde di optare per una sigaretta elettronica troppo basilare, dove non puoi configurare i parametri e ricercare di conseguenza la configurazione ideale a te. Molti venditori potrebbero consigliarti di partire gradualmente con dispositivi più economici e più semplici, il mio consiglio è quello di iniziare con dispositivi equilibrati che offrono la possibilità, anche in minima parte, di ricercare quella combinazione perfetta per i nostri gusti. Con le sigarette elettroniche basilari, puoi soltanto mettere il liquido e sperare che tirando, la forza, la consistenza, l’aroma e la sensazione, siano di tuo gradimento.

Ma ti svelo un segreto

La maggior parte delle persone abbandona o non inizia affatto il percorso con la sigaretta elettronica proprio perché parte da dispositivi che non hanno possibilità di modifiche da parte del consumatore, pertanto, o ti piace oppure hai sprecato una buona quantità di soldi per qualcosa che riporrai in un cassetto e non vedrai mai più.

Quindi, quale sigaretta elettronica dovrei comprare?

Non ti fornirò una lista di sigarette elettroniche da acquistare, ma ti darò tutti gli elementi sufficienti a prendere da te una scelta consapevole. Se ti presentassi un prodotto, non capiresti veramente quali sono gli elementi da valutare nell’acquisto. Il mio intento, è quello di metterti nelle condizioni di fare un acquisto intelligente che ti darà sicuramente più soddisfazione rispetto l’acquisto indotto dall’articolo o dal venditore di turno.

Kit pronto oppure assemblo come facevo con le costruzioni LEGO?

I kit già pronti, offrono il corpo principale e l’atomizzatore (il corpo secondario che contiene e vaporizza il liquido) in un’unica confezione di vendita. Sembra comodo vero? E in effetti lo è, ma può capitare che un buon corpo, abbia un pessimo atomizzatore. O viceversa. Il bello dei nuovi dispositivi ormai in commercio, è proprio il fattore di intercambiabilità, quindi perché limitarsi? Le batterie sono vendute quasi sempre separatamente a meno che non siano interne,ma anche qui il terreno è troppo fertile e si rischia di perdersi. A mio avviso, è consigliabile prendere in considerazione un corpo che ci offra la possibilità di mettere e cacciare le batterie esattamente come facciamo con il telecomando della TV, quindi una soluzione con batterie esterne ricaricabili.

1) Le batterie

Alcune sigarette elettroniche sono infatti alimentate da queste batterie, leggermente più grosse delle classiche stilo da telecomando, che hanno un costo comunque contenuto e che possono essere ricaricate a parte con un apposito caricatore esterno. Sconsiglio sempre di adoperare i connettori integrati con il corpo della sigaretta elettronica in quanto i produttori, sono i primi a sconsigliarne l’uso per problemi di compatibilità. Con un caricatore esterno sarà non soltanto più facile gestire l’autonomia della nostra sigaretta elettronica, ma si rivelerà anche un investimento in termini economici e di comodità più intelligente.

2) L’ergonomia

Altro fattore molto importante è l’impugnatura. Benché sia una questione soprattutto di comodità soggettiva e di abitudine, le nuove sigarette elettroniche sono decisamente più comode rispetto i primi modelli, proprio perché il mercato si è scostato finalmente dal ricondurre anche la forma dei dispositivi a quella delle sigarette tradizionali. Ormai esistono modelli più compatti, esteticamente personalizzabili e di gran lunga più gradevoli, ma soprattutto, più o meno comodi in base alle esigenze personali (se siete spesso fuori casa, sarà più comoda una sigaretta elettronica piccola e compatta).

3) Il pannello di controllo

Sapere che cosa potrà fare la nostra sigaretta elettronica è importante. Infatti, i nuovi modelli a differenza dei più datati, offrono la possibilità di modificare tantissimi fattori, ma il primo con cui possiamo iniziare a prendere mano è il wattaggio.

4) I Watt

Inizialmente utilizzeremo watt bassi, altrimenti l’impatto sulla gola sarà eccessivo. Difficilmente supereremo i 30 watt, anzi per iniziare a sperimentare, consiglio un wattaggio che oscilla dagli 8 ai 20 watt. Inutile andare a guardare dispositivi che vi consentono di sviluppare potenze superiori ai 75 watt. Non sarebbe un primo acquisto intelligente perché ci ritroveremmo con un dispositivo rivolto ai più esperti. In questo caso, un maggior numero di watt erogati non corrisponde a una maggiore qualità del dispositivo.

5) La resistenza

Un maggiore o minore wattaggio, sarà da relazionare alla resistenza che sceglieremo di introdurre nell’atomizzatore. Senza resistenza, non si può trasformare il liquido in vapore. Le resistenze hanno una durata limitata e vanno sostituite o rigenerate (un altro mondo a parte, da scoprire con calma). Ogni resistenza è caratterizzata da un valore espresso in ohm. Resistenze con ohm bassi, hanno bisogno di watt alti per funzionare. Viceversa, resistenze con ohm alti, hanno bisogno di wattaggi più bassi. Per iniziare, resistenze da 1 / 1,5 ohmandranno benissimo, produrranno un buon vapore, offriranno una buona resa in gola e non consumeranno eccessiva batteria a causa dei wattaggi bassi. Poi si potranno sperimentare resistenze diverse e trovare la combinazione migliore. Ma per iniziare a capire come funziona il tutto, non aggiungete troppa carne sul fuoco.

6) L’atomizzatore

Non ha soltanto il compito di contenere il liquido, ma anche di vaporizzarlo grazie proprio alla resistenza. Ogni atomizzatore, monta le sue specifiche resistenze. Individuarle non sarà complicato, basterà dare un’occhiata al libretto di istruzioni oppure fare una rapida ricerca su internet. Ognuno offre caratteristiche diverse, stabilire quale sia il migliore per le nostre esigenze può essere difficile. Ogni atomizzatore ha dei pro e dei contro, regala più o meno aroma, è più o meno comodo rispetto ad altri. Per iniziare, scegliete quello che per certo vi garantirà l’assenza di perdite di liquido.

7) I liquidi

Se il vostro intento è quello di eliminare il vizio del fumo, dovrete iniziare con liquidi da un contenuto nicotinico medio-alto. Non iniziate con bassi valori di nicotina altrimenti non sentirete granché soddisfazione e ritornerete a fumare le sigarette tradizionali pur di trovare quel senso di appagamento. L’idea che vi dovete prefiggere è quella di impostare un piano graduale che lentamente vi porterà a diminuire la concentrazione di nicotina. Non iniziate con liquidi tabaccosi, ma optate per liquidi aromatici e fruttati. Quando sarete già più collaudati verso la sigaretta elettronica e non sentirete più nemmeno l’esigenza delle sigarette, allora potrete sperimentare qualsiasi tipologia di liquido, anche quella tabaccosa.

8) Le garanzie

La maggior parte dei prodotti per sigarette elettroniche, dalle singole batterie alle resistenze, hanno un codice segreto riportato sulla confezione per verificarne l’autenticità. Le marche più importanti hanno adottato questo sistema al fine di scongiurare i pericoli derivanti dalle mille copie clonate che ormai popolano il mercato. Assicuratevi circa l’autenticità dei prodotti tramite il sito del produttore. Non è difficile incorrere in venditori che pur di guadagnarci qualcosa in più, acquistano e rivendono prodotti non autentici.

Fonte: smokestyle