Riverniciare carrozzeria di un’auto d’epoca

Premessa:
Verniciare in “fai da te” il proprio scooter o auto che sia, non vuol dire essenzialmente risparmiare. Si potrebbe avere del risparmio solo se si ha TANTA PAZIENZA, voglia di mettersi in gioco e di imparare (sopratutto dai propri errori). Anche la più piccola svista durante l’esecuzione della verniciatura potrebbe produrre un notevo incremento dei costi.

Non verniciare in presenza di silicone, benzina, gasolio, oli in genere, umidità, profumi e detersivi. I vapori che questi prodotti ‘aggrediscono’ la superficie verniciata provocando rigonfiamenti e macchie permanenti. Quindi prima di tutto ripulire il luogo di lavoro da polvere e oggetti inutili che possono intralciare o rallentare i lavori. Bagnare pavimento e superfici calpestabili (ad esempio soppalchi) con schizzi d’acqua così da evitare l’immissione nell’aria di polvere.

Preparazione delle superfici

Iniziamo col vero e proprio lavoro, pur essendo il primo passagio ha una importanza fondamentale. Quindi suggerisco massima attenzione e sopratutto niente fretta si fare.

1) Smontare TUTTE le parti e componenti da verniciare, facendo particolare attenzione a COME e DOVE ogni componente viene agganciato al telaio o ad altri pezzi, così da evitare noie durante il rimontaggio. Riporre viti e fascette in un cassetto chiuso in modo da non smarrire nulla.
2) Osservazione della superficie da trattare:
– se abbiamo di fronte una superficie con vernice vecchia e deforme tanto da venir via a croste, provvederemo alla reintegrazione scartavetrando gli stati con carta vetrata di grana da 40, da 80 ed infine da 100.
– dopo aver rimosso completamente la vernice assicurarsi di essere arrivati sul fondo mettendo a ‘nudo’ la carrozzeria (plastico o metallico che sia) e ricarteggiare la superficie con grana 250 – 300 o 350.
A questo punto assicurarsi che la superficie risulti perfettamente liscia, controllando con l’aiuto di un piccolo faretto poichè nel 99%, dopo la carteggiatura, la carrozzeria risulterà piana al tatto, ma in realtà presenterà piccolissime graffiature (provocate dalla carta stessa) non impercepibili al tatto, ma nel momento in cui verrà applicata la vernice saranno più che visibili.
– nel caso in cui la superficie presenti graffi profondi o deformazioni leggere riempire con dello stucco ed attendere circa 1 ora all’essiccazione completa.
– in presenza di crepe evidenti o spaccature dovremo agire con della vetroresina bi-componente (è preferibile utilizzare resina liquida, cioè applicabile a pennello, in quanto più comoda, più efficiente ma più costosa. Di solito 250 g di resina “in pasta” costa circa 5 € mentre quella liquida circa 15 €).
Una volta preparata applicare un primo strato di resina con pennello in prossimità e sulla parte rotta o gravemente danneggiata, poi stendervi del tessuto (incluso con la resina) e riapplicare un ultimo strato di resina. Attendere la reazione chimica (attenzione perchè produrrà calore) e la successiva essicazione. (1/2h circa)

Una volta reintegrata la superficie, levigarla con carta abrasiva grana max 350. Non utilizzare un numero di grana superiore perchè il fondo riempitivo che successivamente applicheremo non riuscirebbe ad ‘ancorarsi’ ad una superficie levigata troppo finemente. Al contrario, al di sotto del numero di grana suggerito potrebbero verificheranno righi e graffi visibili solo dopo l’applicazione del fondo.

Applicazione del fondo

Il fondo riempitivo è molto denso, e la pistola potrebbe trovare difficoltà nel polverizzarlo.
Quindi, mischiare fondo riempitivo scelto e catalizzatore con rapporto 1:0,5 e man mano aggiungere diluente ( sempre in piccole quantità) fin quando non siamo sicuri che la pistola spruzzi in modo perfetto il prodotto. (facendo più prove su una superficie di prova).
Applicare 2 passate di fondo: con la prima ricopriamo quasi tutta la superficie, senza particolare precisione. Mentre con la seconda passata ricoprire tutta la superficie, in modo uniforme.

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Nuovamente con l’aiuto del faretto controllare eventuali sbavature, granelli di polvere, e altre imperfezioni, intervenendo con carta vetro 350, così da levigare il tutto.
Ri-carteggiare tutta la superficie con carta 350, applicando una leggera pressione della mano.

La colorazione

Ora la precisione e l’attenzione saranno la chiave del risultato finale.

Preparare la miscela di vernice scelta così come prescritto dal rivenditore. Dovremo applicare tre tre strati di colorazione.
Il primo deve essere una vera e propria spolveratamolto leggera e poco precisa.
Il secondo leggermente più accurato, in modo da ricoprire i vuoti lasciati con la prima mano. Sarà solo necessario soffermarsi un pò sulle pieghe e punti nascosti della carrozzeria.
Il terzo e ultimo strato sarà preciso e perfetto a garantire la colorazione finale.
Gli starti dovranno essere applicati partendo dalle zone più esterne e periferiche del pezzo e man mano avvicinarsi alle zone piane e comodamente raggiungibili.

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Sono 3 differenti strati così la vernice acquisisce resistenza agli urti allontanando il rischio di increspamento della colorazione.

Lucido e conclusioni

– Siamo in dirittura d’arrivo, ovvero all’applicazione del lucido.
Anche in questo caso abbiamo a che fare con un prodotto molto denso e come tale nebulizzandolo con pistola verniciatrice produce una nube di fumi non indifferente. Quindi è sconsigliato effettuare questa lavorazione in locali chiusi. –

Dopo aver amalgamato per bene catalizzatore e lucido (e acqua ragia) stendere la prima mano di prodotto dopo aver constatato che la vernice sottostante, sfiorata con un dito, non venga via.

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A questo punto non ci tocca che rimontare tutto e valutare il risulato finale raggiunto. Qualsiasi risultato raggiungiate avrete comunque imparato qualcosa di nuovo.

N.B.
La pistola dopo ogni operazione dovrà essere pulirla e lavata con diluente alla NITRO

La lucidatura

La lucidatura consente di restituire lucentezza e freschezza a vernici vecchie ed opache. E’ realizzabile su qualsiasi tipo di superficie.

Come procedere:
Prima di iniziare il lavoro, lavare tutta la superficie del veicolo con del sapone, ed asciugarla scrupolosamente.

Gli strumenti necessari per la lucidatura sono:
Flex a velocità variabile (oppure mano);
Polish

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Il miglior risultato si ottiene utilizzando il flex.
Nel caso in cui non possedete questo strumento, allora dovrete procedere a mano, ma il tutto sarà più faticoso e probabilmente il risultato sarà qualitativamente inferiore a quello fatto con il flex.
Nel procedere con il flex, assicuratevi si avvitare per bene il tampone di cotone idrofilo al lucidatore e successivamente versare sulla superficie da trattare una quantità di polish di circa 10 cmq.
A mano, invece, dovrete strofinare il cotone idrofilo (ovatta) sulla superficie con movimento rotatorio uniforme e sempre nella stessa direzione.
Attenzione prima di iniziare la lucidatura assicurarvi che il tampone sia privo di impurità e non vi sia polvere al suo interno, in quanto potreste correre il rischio di rigare l’intera superficie.
Dividere la superficie da lucidare in zone. Cioè lucidando piccole porzioni, ad esempio del cofano, con larghezza mediamente di tre palmi, procedendo così per tutto il cofano. Finito il cofano, passare ad un altro pezzo, e così via.
Lucidando con flex stare attenti a non surriscaldare la superficie (adottare una velocità di rotazione livello 2 max 3) in quanto potrete provocare danni alla vernice. Nel caso in cui vi accorgiate del surriscaldamento lubrificare la superficie con getti d’acqua.
Terminata tutta la lucidatura, lavare con dello shampoo l’intera area lucidata, facendo particolare attenzione nel rimuovere il polish dalle zone plastiche in quanto se vi è l’essiccamento della cera su plastica, quest’ultima rimarrà macchiata per sempre.

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Fonte: Autoportale.net