Come si fa a vedere chi salva le tue foto su Instagram

Instagram negli ultimi anni ha subito una crescita enorme. Basti pensare che nel 2016 il social network ha superato i 600 milioni di utenti mensili diventando, dopo Facebook, la piattaforma social più utilizzata al mondo. La condivisione di immagini è un fenomeno sempre più diffuso, che può però generare delle problematiche piuttosto serie, prima fra tutte la violazione del diritto d’autore su Instagram, ma anche fenomeni diffamatori, di cyberbullismo, e di violazione della privacy su Instagram. Talvolta queste problematiche sfociano in vere e proprie controversie legali, come è successo in alcune parti del mondo. In Nuova Zelanda, ad esempio, la Broadcasting Standards Authority of New Zealand ha emanato una sentenza sull’utilizzo promiscuo dei social media e dei mezzi di comunicazione tradizionali. Il caso riguardava nello specifico Instagram e la Radio: due famosi conduttori radiofonici durante una trasmissione hanno chiesto agli ascoltatori di effettuare un “social media intervention” relativo al profilo Instagram di due donne, che avevano pubblicato delle foto che le ritraevano in scene di vita privata. I conduttori hanno commentato queste foto in diretta con appellativi insultanti, bullando pubblicamente le due donne; hanno persino contattato in diretta una di loro, rivolgendosi a lei in modo sessista. Il dibattito tra le due signore e gli ascoltatori si è ulteriormente sviluppato su Instagram. Il contenuto della trasmissione e le conversazioni su Instagram sono state oggetto della controversia di fronte all’Autorità neozelandese, causa la violazione della privacy su Instagram delle due donne e la loro diffamazione per “slut-shaming”. Nonostante sia i conduttori che l’ente radiofonico si siano scusati con le due donne (scuse ritenuti non sufficienti dal giudice) l’Autorità ha innanzitutto dichiarati violati gli standard di correttezza e buon gusto; ha affermato inoltre che lo svelare via radio i nomi delle due signore titolari dell’account Instagram avrebbe potuto incoraggiare situazioni di molestie – in conseguenza della trasmissione stessa – oltre che violare la privacy dei titolari. I due conduttori sono stati condannati al versamento di 4000 e 2000 dollari neozelandesi alle due vittime per “privacy compensation”, altri 2000 per spese legali, e l’emittente radiofonica ha ricevuto un ammonimento.

Un altro interessante caso – seppur meno articolato – si è verificato in Canada, dove la Court of Quebec ha riconosciuto un danno di 5000 dollari canadesi per violazione del diritto d’autore su Instagram. Le fotografie scattate da un professionista durante una campagna di moda non sono state utilizzate con il suo “watermark” sul profilo Instagram della ditta di moda stessa. Come difesa, la casa di moda ha presentato una conversazione tramite la chat di Facebook tra una propria impiegata e il fotografo, sostenendo che dal tenore della conversazione risultasse chiaro che il fotografo non sarebbe stato pagato. La Court of Quebec ha rigettato la difesa e riconosciuto il danno. Instagram, dunqueè una di quelle piattaforme social che non solo (al pari di tutte le altre) è molto esposta a casi di violazione della privacy, ma che vede anche particolarmente esposti i diritti d’autore sulle fotografie pubblicate. E’ bene, quindi, prestare molta attenzione e selezionare leimpostazioni di Instagram che più sono in linea con il nostro profilo. Il social network, infatti, ha molte opzioni per quanto riguarda la tutela della propria privacy e della sicurezza in generale. E’ possibile cancellare foto da Instagram, rimuovere dei follower o bloccarli, disattivare i commenti dalle proprie foto oppure filtrarli eliminando quelli non desiderati, impostare il proprio profilo come “privato”, in modo tale da rendere il proprio profilo Instagram visibile solo a chi viene approvato. Tutte le istruzioni per mettere mano a queste impostazioni vengono spiegate accuratamente nelle linee guida di Instagram.

Per una tutela della privacy su Instagram e dei diritti d’autore, agli utenti non è consentito salvare le immagini di altri utenti. Chi fosse interessato a salvare una foto per scopi di condivisione o commerciali, infatti, dovrà contattare l’utente, chiedere il permesso di utilizzare la foto e – sempre e in ogni caso – citare la fonte. Solo in questo modo è possibile scaricare foto su Instagram. Instagramnegli ultimi mesi ha introdotto varie novità ed aggiornamenti. Tra questi, l’invio di una notifica all’utente la cui foto viene salvata attraverso uno screenshot. La notizia ha creato il panico tra gli utenti più fedeli e, nonostante la preoccupazione iniziale, è presto emerso che la notifica viene inviata da Instagram solo in caso di screenshot ad una story. Le Instagram Stories consistono in delle foto o dei video istantanei, che hanno vita breve e sono destinati a scomparire. Gli utenti di Instagram, dunque, ricevono una notifica quando qualcuno “screenshotta” i loro scatti o messaggi veicolati attraverso Instagram Stories, contenuti che non rimangono all’interno del social ma si autodistruggono in pochi minuti.