Forme e tipi di posa del Parquet

Come accostare i listoni del parquet per formare forme e geometrie differenti.


Il disegno che andrà a formare il parquet è di grande importanza e deve essere valutato, oltre che dal punto di vista estetico, anche da quello funzionale. Il fattore più importante riguarda i movimenti di assestamento del legno. Il lato più soggetto a variazioni dimensionali è quello corto. Per questo motivo, per esempio, in un corridoio lungo e stretto il parquet andrà posato con i lati lunghi paralleli alle pareti più lunghe.
Un altro è l’illuminazione. Le fonti di luce naturale influiscono sulla visione complessiva del parquet: se questa attraversa gli elementi della pavimentazione nel senso della lunghezza, venature e dimensioni risulteranno maggiormente in evidenza.
Nella scelta della direzione di posa bisogna tenere conto anche del senso di percorrenza o dell’apertura della porta. La percezione di chi entra sarà più gradevole se il percorso si snoda nel senso della lunghezza degli elementi o se la direzione del parquet è ortogonale alla soglia della porta. Fatte queste valutazioni, si può scegliere tra sei principali geometrie.

POSA PARQUET A CASSERO IRREGOLARE O A TOLDA DI NAVE O A CORRERE

Posa parquet cassero irregolare
Posa cassero irregolare

 

Nella posa a cassero regolare, conosciuta anche come posa a tolda di nave o posa a correre le liste di legno che compongono il parquet hanno la stessa larghezza, ma lunghezza casuale. L’effetto risultante è una pavimentazione dall’aspetto asimmetrico e originale.

 

POSA PARQUET A CASSERO REGOLARE

posa parquet cassero regolare
Posa cassero regolare

Nella posa a cassero regolare gli elementi, di uguale dimensione, sono disposti in modo tale che le giunzioni di testa avvengano nella stessa mezzeria o comunque in posizione costante rispetto a ciascun listone costituente la fila precedente. Il parquet risulta così posato con una geometria regolare e simmetrica.

 

 

POSA PARQUET A SPINA PESCE

Posa parquet spina di pesce
Posa spina di pesce

Gli elementi che compongono la posa a spina di pesce sono caratterizzati da forma rettangolare e uguali dimensioni, sono posati a 45 gradi rispetto alle pareti. Il parquet richiama figurativamente la spina del pesce da cui prende il nome tale geometria di posa.

 

 

POSA PARQUET FASCIA E BINDELLO

Posa parquet fascia e bindello
Posa fascia e bindello

Con posa del parquet a fascia e bindello si intende la finitura della zona perimetrale del pavimento in legno. È formata da elementi di legno con geometria di posa diversa (fascia) rispetto a quella predominante (tappeto centrale) e da altri elementi posti come raccordo (bindello) fra differenti geometrie di posa. In questo tipo di montaggio o posatura del parquet per evidenziare la fascia e il bindello si possono utilizzare essenze con colorazioni diverse.

 

POSA PARQUET SPINA UNGHERESE

Posa parquet spina ungherese
Posa spina ungherese

Nella posa a spina ungherese la caratteristica è che ogni singolo elemento ha i due lati corti tagliati con inclinazione a 45 gradi o 60 gradi rispetto ai lati lunghi. Le modalità di posa sono le stesse applicate per la posa a spina di pesce. Anche in questo caso si possono scegliere delle essenze diverse per evidenziare le due aree del parquet.

 

CONDIZIONI PER LA POSA

Il parquet può essere posato su massetto cementizio, su pannelli con base di legno, su pavimenti preesistenti o su magatelli. Il massetto, che deve avere almeno uno spessore di 40 mm, viene realizzato con cementi normali o rapidi. I tempi di asciugatura dei cementi normali variano dai 4 ai 7 mesi o più, a seconda dei prodotti e delle condizioni ambientali. I tempi di asciugatura dei cementi rapidi invece sono compresi tra i 3 e i 7 giorni: in questo caso, la verifica dell’umidità deve essere sempre effettuata attraverso un igrometro a carburo. E’ obbligatorio inoltre secondo la normativa applicare dei fogli di polietilene risvoltati lungo le pareti, in modo da creare un’efficacie barriera al vapore. Se il parquet viene invece posato su pavimentazioni preesistenti, è importante verificare che siano in buone condizioni, perfettamente lavate e sgrassate, carteggiate nel caso di pavimenti in ceramica o di marmo, stuccate nel caso di un vecchio parquet. Per la moquette o il linoleum, dopo l’asportazione, si consiglia di eliminare qualsiasi residuo di collante mediante una leggera levigatura.

STOCCAGGIO MATERIALE

Stoccare in un luogo perfettamente asciutto al riparo dall’umidità e non soggetto a conserve di vapore acqueo. Temperatura non inferiore a 0° e non superiore ai 35°. Umidità dell’aria tra il 45% e il 60%. Aprire i pacchi solo al momento della posa.

PRIMA DELLA POSA

La posa deve essere eseguita da posatori professionisti o da personale qualificato. Tutti gli infissi devono essere montati e funzionanti, le opere murarie terminate, gli impianti elettrici e idraulici perfettamente attivi. La temperatura ambientale non deve essere inferiore ai 10°C e l’umidità relativa dell’aria compresa fra il 45% e il 60%. Anche la posa e la lucidatura di altri pavimenti confinanti, ceramici o in altro materiale, devono essere già avvenute, così come la finitura e la verniciatura dei soffitti, la preparazione delle pareti. Prima della posa verificare che l’umidità del sottofondo non superi il 2% per massetti di tipo cementizio normale o a rapida essicazione, l’ 1,7% per massetti riscaldati e lo 0,5% per massetti in anidride (se la posa è incollata prelevigare il massetto in anidride e stendere il primer). Il controllo dell’umidità deve essere effettuato mediante igrometro a carburo (il quale garantisce la maggiore affidabilità) immediatamente prima della posa (riferimento Norma UNI 10329). Verificare inoltre che la superficie di posa sia pulita di tutto ciò che può agire come agente distaccante (polvere, residui di cantiere, corpi rasi, ecc.).

Fascia e bindello
Viene così chiamata la finitura della zona perimetrale della pavimentazione, formata da elementi in legno con una geometria diversa (la fascia) rispetto a quella predominante e da altri che fanno da raccordo (bindello) tra i due differenti schemi di posa.

Le tecniche di posa

Tre sono i principali sistemi per la messa in opera del parquet, da scegliere in base alla tipologia e al formato degli elementi che lo compongono. Perché il risultato sia perfetto, è necessario preparare adeguatamente il supporto, cioè il piano di posa. Questo deve avere spessore uniforme e resistenza meccanica; deve essere inoltre privo di fessure, protetto dall’umidità, compatto, planare e pulito. Il controllo di tali requisiti deve essere effettuato da personale qualificato mediante appositi strumenti (come l’igrometro a carburo per l’umidità).

Incollata

Viene utilizzata sia per il parquet prefinito sia per i listelli in legno massiccio. Gli elementi vengono incollati direttamente al sottofondo. Per consentire i fisiologici assestamenti del legno, l’adesivo non viene applicato lungo i fianchi. Può essere però applicato lungo le teste, con l’accortezza di usarne uno specifico, che verrà scelto dal posatore in base al tipo di sottofondo.

Flottante

È la tecnica d’elezione per gli elementi a incastro, in genere di dimensioni notevoli. Questi vengono posti in opera sopra uno strato di isolamento acustico (panello in sughero o in fibra di legno), sovrapposto a sua volta a una barriera al vapore (un foglio di polietilene). Per consentire eventuali assestamenti, va lasciata una fuga di pochi millimetri tra il parquet e le pareti, che verrà in seguito mascherata dal battiscopa.

Inchiodata

È il sistema di posa tradizionale, adatto ad elementi massicci con incastro perimetrale (con spessore di 14, 15 o 22 mm) e a quelli in multistrato. Prima della posa viene preparato un massetto cementizio, nel quale vengono annegati speciali elementi di legno detti magatelli. Quando il sottofondo è perfettamente asciutto, le doghe vengono fissate agli elementi sottostanti.

Dopo: la finitura

Una volta eseguite le operazioni di posa, levigatura, stuccatura e pulizia, il parquet è pronto per ricevere i trattamenti di superficie. Non se è di tipo prefinito, però, perché in questo caso i vari passaggi sono già stati eseguiti industrialmente, in fabbrica.

 Verniciatura

Forma sul parquet una pellicola che ne protegge e/o decora la superficie. Vengono utilizzati minori o maggiori strati di vernice, a seconda che si desideri enfatizzare la naturalità del legno o aumentarne la resistenza al calpestio. Oggi sono preferite le formulazioni all’acqua, con minori emissioni di sostanze organiche volatili e non sono infiammabili

Ceratura

Mantiene l’aspetto naturale del legno e, poiché non ottura i pori, ne consente la continua traspirazione. Si impiegano cere trasparenti o leggermente colorate, fornite in pasta (per la finitura) e liquide (per la manutenzione). Si applicano in più strati, con spazzole o a rullo, per poi procedere con la lucidatura. Poiché il trattamento ha durata limitata, va ripetuto nel tempo.

Gli oli

Sciolti in solventi organici o dispersi in acqua, gli oli impregnano il legno preservandone l’aspetto naturale e consentendone la traspirazione. Vengono applicati con pennelli o rulli “a saturazione”, in modo da colmare le porosità. Gli eccessi vengono poi rimossi con una spatola di gomma. L’operazione viene fatta seguire dalla lucidatura con una monospazzola.